Dalla contrattazione sulle retribuzioni a quella sul plusvalore cognitivo: riflessioni su un laboratorio per Industria 4.0

Terzo convegno SISEC (Napoli, 31 gennaio – 2 febbraio 2019): Sviluppo e disuguaglianze. A sud del nord e a nord del sud
Sessione: Operai 4.0: processi organizzativi e di lavoro, azione collettiva e partecipazione politica
oordinatori: Lisa Dorigatti (Università di Milano) e Matteo Rinaldini (Università di Modena e Reggio Emilia)

Presentazione di Margherita Russo*, Pasquale Pavone⸭, Armanda Cetrulo^

Dalla contrattazione sulle retribuzioni a quella sul plusvalore cognitivo: riflessioni su un laboratorio per Industria 4.0

* Dipartimento di Economia Marco Biagi e Centro di Analisi delle Politiche Pubbliche, Università di Modena e Reggio Emilia, margherita.russo@unimore.it
⸭ Dipartimento di Economia Marco Biagi e Centro di Analisi delle Politiche Pubbliche, Università di Modena e Reggio Emilia, pasquale.pavone@unimore.it
^ PhD student, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa, armanda.cetrulo@santannapisa.it 

Abstract
I cambiamenti della natura e della qualità delle relazioni industriali in Italia sono stati segnati nell’ultimo decennio dalla prova di forza giocata sul terreno dello sviluppo economico fondato su una rinuncia ai diritti dei lavoratori, e dove la dimensione globale delle relazioni industriali in un’impresa multinazionale non potesse essere messa in discussione perché questione non rilevante per la contrattazione aziendale. In tale quadro, l'esistenza di alcune realtà divergenti, come Lamborghini di Sant’Agata Bolognese, risulta estremamente interessante, per il particolare contesto di sviluppo regionale in cui si colloca e per la svolta nelle sue alterne vicende quando, nel 1998, è stata acquisita nel gruppo Audi VW. Attraverso un’analisi longitudinale della contrattazione aziendale in Lamborghini il saggio propone una periodizzazione delle tematiche al centro del confronto tra le parti, e le modalità stesse in cui avviene il confronto. Basata sulla ricostruzione originale di un corpus di testi relativo alla contrattazione, dal 1968 al 2016, si utilizzano i risultati dell’analisi automatica dei testi per una riflessione critica che affianca la lettura di 270 documenti: oltre alla contrattazione di secondo livello si fa riferimento, per l’ultimo decennio, anche ai lavori delle commissioni tecniche bilaterali su organizzazione del lavoro, salute e sicurezza ambiente di lavoro, formazione dei lavoratori e premio di risultato, e a 64 comunicazioni tra le parti, ritenute particolarmente significative al fine di comprendere la storia della Lamborghini. Nella interpretazione dei documenti risulta evidente come i lavoratori non si sentano semplicemente prestatori di manodopera, ma soggetti operanti all’interno di uno spazio produttivo in cui si sviluppa l’ambizione e la convinzione di poter intervenire in maniera migliorativa ed esperta. La rivendicazione della titolarità da parte dei lavoratori ad aprire spazi di contrattazione ed avanzare proposte di cambiamento sembra rappresentare un elemento persistente nella storia della Lamborghini. Questo orientamento va letto ed interpretato anche alla luce dell'eredità del pensiero di importanti rappresentanti sindacali della Fiom bolognese che hanno sottolineato proprio l'importanza del conflitto, ma anche della partecipazione diretta dei lavoratori alla definizione, per esempio, dell'organizzazione del lavoro. Nei cinquanta anni presi in esame, numerosi sono i cambiamenti: sia in termini di proprietà, che in termini di prodotti, risultati commerciali ed occupazione. D'altro canto, forte è stata invece la continuità nella direzione delle risorse umane, nel tasso di sindacalizzazione e nell'avvicendamento della rappresentanza sindacale FIOM a livello territoriale. In questo scenario, Lamborghini presenta dunque un'identità complessa, in cui si intrecciano la sua origine e trasformazione all’interno dei sistemi di piccola e media impresa emiliani, la specificità della contrattazione sindacale bolognese nel panorama nazionale e la direzione di trasformazioni rese possibili dal gruppo Audi VW. La consapevolezza di questa identità complessa è al centro della nostra analisi, orientata allo studio dell'evoluzione delle relazioni industriali all'interno dell'azienda. Infatti, con l'acquisto da parte del gruppo VW, un nuovo modello di relazioni industriali è stato gradualmente introdotto, in linea con il modello di co-determinazione adottato dalla Volkswagen e con i principi della Carta globale dei rapporti di lavoro in VW, seppur calati, come vedremo, nel contesto emiliano. In particolare, abbiamo indagato in che modo un sindacato molto radicato e con un forte carattere identitario (in termini sia di pratiche che di proposte), incontri il modello di relazioni industriali di Audi VW, caratterizzato da modalità partecipative e da un'intensa attività concertativa. Infine, l’analisi longitudinale offre spunti di interesse per cogliere le direzioni su cui si stanno sviluppando le trasformazioni che accompagnano la “quarta rivoluzione industriale”, le cui tecnologie sembrano caratterizzare l'attuale ampliamento del sito produttivo con la produzione del suv Urus. Emerge infatti dall'analisi della contrattazione aziendale, un'attenzione crescente al ruolo del lavoratore, visto come risorsa fondamentale in quanto portatrice di un know-how specifico e fondamentale alla creazione di valore. Un esempio è l’accordo del 2016 sul plusvalore cognitivo, o l'insieme di accordi su diversi programmi di formazione, così come l'esistenza di una commissione “Formazione e Inquadramento”. Questi documenti sembrano attestare l'attenzione rivolta in Lamborghini alla formazione dei lavoratori e la convinzione che avere una forza lavoro formata, qualificata e, aggiungiamo noi, stabile, rappresenti un fattore strategicamente vincente al fine sia di ottenere produzioni innovative e di alta qualità, mantenendo un clima di lavoro cooperativo e partecipativo.