Quale produzione meccanica serve per nutrire il pianeta?

Expo2015_Progetto di ricerca e attività didattica

A cura di Margherita Russo
Dipartimento di Economia Marco Biagi, Università di Modena e Reggio Emilia
12 ottobre 2014; rev. 30 aprile 2015

 

L’idea progettuale

Con Expo 2015 “Nutrire il pianeta, Energia per la vita” si affrontano temi largamente riconosciuti come essenziali per il futuro dell’umanità: agricoltura, sostenibilità e alimentazione su scala globale.

Sebbene si tratti di un obiettivo che riguarda tutto il pianeta, è noto che in molti paesi le emergenze alimentari sono collegate a tensioni sociali, conflitti etnici, dilagante povertà, e quindi al bisogno essenziale di nutrire il corpo di cibi sani e la mente di istruzione, diritti e opportunità di avere un lavoro e un reddito dignitoso.

In questo percorso di sviluppo il tema di quali siano le tecnologie meccaniche da impiegare è di primaria importanza per quel che riguarda la produzione agricola (dall’impiego dei trattori alle macchine operatrici per le diverse filiere agricole), ma anche per le varie fasi della lavorazione, conservazione e imballaggio, trasporto degli alimenti, così come per il riuso degli scarti di lavorazione agricola e delle industrie della trasformazione.

In Italia, una parte significativa di queste produzioni meccaniche avviene in Emilia-Romagna e nelle regioni del nord Italia. Le relazioni economiche che questi territori hanno avviato, proprio con alcuni dei paesi che hanno bisogno di quelle tecnologie, testimoniano l’attenzione e la capacità di offrire un contributo nella direzione proposta da Expo2015.

Il progetto di ricerca “Quale produzione meccanica serve per nutrire il pianeta?” propone in questa prospettiva una riflessione che, a partire da Expo2015, riguarda soprattutto le ricadute che “la produzione meccanica per nutrire il pianeta” ha sull'economia del nostro paese, e l’occasione per l’Europa di porsi  per un’area vasta del Mediterraneo, ma anche dell’Africa e dell’Asia, come partner strategico.

In particolare, il progetto affronta il tema considerando, nei diversi contesti produttivi, le tecnologie meccaniche, le strutture organizzative e le reti di competenze più appropriate dal punto di vista della sostenibilità ambientale, economica e sociale per contribuire a raggiungere l’obiettivo di nutrire il pianeta.

A partire dai dati dell'Atlas of Economic Complexity dell’MIT, si intende ricostruire il quadro dei singoli segmenti della filiera e del peso relativo dell'Italia e dei vari paesi europei. Le relazioni tra queste e le altre filiere della meccanica in Italia sono state già oggetto di studio in lavori pubblicati sui dati censuari in una prospettiva di lungo periodo, ma occorre aggiornare quei risultati, focalizzarli sui vari segmenti della filiera, interpretare i cambiamenti che si sono verificati dopo la crisi del 2008.

Oltre all’analisi dei dati disponibili, una fase della ricerca prevede una trentina di interviste alle imprese emiliane e delle regioni del nord Italia per affrontare un tema specifico: la capacità del nostro sistema produttivo di offrire soluzioni per gli obiettivi di sostenibilità ambientale, ma anche sociale e organizzativa, delle tecnologie necessarie per nutrire il pianeta. L’obiettivo è delineare sfide e strategie che i diversi protagonisti possano mettendo in campo.

La riflessione proposta in questo progetto riguarda alcune delle questioni chiave in tema di sviluppo economico: da un lato l'industria dei beni capitali è infatti alla base di processi di sviluppo essenziali per acquisire un'autonomia nella crescita di lungo periodo, e dall’altro le industrie alimentari sono la chiave per l'indipendenza economica; sappiamo anche che per percorrere quel sentiero occorrono tecnologie e formazione di adeguate competenze, non solo tecniche. Molti sono quindi i temi collegati, di cui si cercherà di tracciare l’analisi, e per i quali si forniranno spunti sia per le strategie delle imprese che per politiche pubbliche.

Partner e collaboratori del progetto

Il progetto si avvale della partnership di ASTER, CNA di Modena e Fondazione Democenter e di un gruppo di imprese manifatturiere e di servizi, nei vari segmenti sia tecnologici che dimensionali, oltre che di operatori economici e organizzazioni che hanno innescato cambiamenti profondi nella filiera alimentare. Il loro coinvolgimento riguarda non solo il sostegno nella fasi della ricerca, ma anche nella presenza al workshop che concluderà a maggio 2015 la prima fase di analisi dei risultati.

ABL srl, produzione macchine per lavorazione frutta
Aerodron, Droni
Coop Bilanciai, strumenti e tecnologie per pesare
Crown Aerosols Italia, bombolette spray per la panna montata
Delin Elettronica srl, PLC anche per settore Alimentare (progetto per una torrefazione)
Evar srl, stampi per iniezione plastica per settore agroalimentare
Ferrari Bruno & c. snc , lavori per macchine settore agroalimentare
Giugni srl, sistemi marcatura e stampa anche per il settore alimentare
Lombardini-Koeler, Motori
Modelleria Modenese, modelli per trattori
Ocmis Irrigazione spa, Produzione irrigatori semoventi, ali piovane e motopompe
Officina Maccaferri srl, fornitore per macchine settore agroalimentare
Phema srl, progettazione per settore automazione packaging
PTL srl, maxi bins per l’industria agroalimentare
Sarm srl, particolari meccanici di precisione per trattori e macchine movimento ter
Tecnomec Borghi, automazioni

Nella realizzazione della ricerca hanno collaborato gli studenti del corso di Economia e istituzioni dei distretti industriali, Laurea in Economia e marketing internazionale: Davide Malpighi, Angelica Mattioli, Giulia Osele, Francesca Pastorelli, Barbara Peluso, Gianluca Picariello, Martina Rondoni, Giovanna Salemi, Silvia Serventi, Aidie Tignyemb, Luca Toccaceli, Francesca Vassallo, Aneta Witek, Francesco Zanichelli. Gli studenti, in stage sul progetto, Riccardo Baroni, Matteo Botti, Flavia Marinelli, Valentina Napoli, Luca Onfiani, Riccardo Vecchi hanno coordinato gli studenti nella raccolta della documentazione e realizzato una parte delle interviste.

Le attività

Una relazione su dati censuari e sui dati dell’Atlas of Economic Complexity integreranno il quadro di analisi su ogni impresa che collabora al progetto, intervistata dagli studenti. Uno specifico approfondimento riguarda il tema dei servizi innovativi.

Oltre che per la disseminazione attraverso seminari, un workshop e possibilmente un convegno, la documentazione prodotta servirà anche per realizzare una mostra on line dal titolo “La produzione meccanica per nutrire il pianeta: Idee e progetti per il rinascimento manifatturiero in Europa". La mostra sarà l'occasione per condividere con un pubblico più vasto il "Diario di viaggio: vietato-non-toccare". Costruito da Officina Emilia nella collaborazione con le imprese partner, il “Diario di viaggio” è stato uno dei modi per sollecitare l’interesse delle ragazze e dei ragazzi sulle tematiche dello sviluppo industriale della regione. La mostra avrà inizialmente una versione digitale, che sarà realizzata utilizzando inizialmente l’applicazione web del “diario di viaggio” e appena possibile l’applicazione web MOVIO, la piattaforma on line per mostre virtuali realizzata dal Ministero dei Beni Culturali.

Ad oggi, le ipotesi avanzate all’inizio del progetto per realizzare la mostra reale non sono praticabili a causa della mancata disponibilità di locali e di risorse. La mostra, che potrebbe sfruttare strutture e allestimenti già utilizzati da Officina Emilia, si arricchirebbe di exhibits, video, immagini e pannelli realizzati nella collaborazione con le imprese che hanno aderito al progetto e vedrà il coinvolgimento di studenti universitari, ma anche delle scuole. Con la mostra si intende proporre anche un’occasione di riflessione sul rinascimento manifatturiero che valorizzi idee e progetti in vari campi (scienza, arte, management, economia, tecnologia) in particolare da parte dei giovani, che dovranno essere i protagonisti di quel rinascimento.

Il progetto intende costituire un’occasione per consolidare e condividere nella comunità scientifica, nel mondo imprenditoriale e tra i policy maker, una riflessione nella direzione delle rinascita del manifatturiero in Europa, del rilancio e del sostegno delle eccellenze produttive che nel nostro paese dimostrano di saper affrontare le sfide della complessità nelle questioni dello sviluppo. Elementi preziosi su cui elaborare indicazioni di politica industriale nazionale ed europea. Sono questi i motivi per cui il progetto pone come centrale il coinvolgimento di Aster, e di associazioni imprenditoriali, dei Tecnopoli, delle Camere di Commercio delle amministrazioni comunali.

Il progetto complessivo o suoi stralci potranno essere realizzati raccogliendo le disponibilità di materiali, supporto logistico, allestimenti e risorse messe a disposizione da chi aderirà alla proposta.

Ringraziamo per la collaborazione al progetto: CNA Modena, Lega delle cooperative Modena, Fondazione Democenter; Stefano Colletta, Francesco Guerra, Marco Padovani, Amos Palumbo, Giulia Piscitelli, Elisabetta Zironi.