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Progetto di ricerca su "Conflitto e partecipazione nelle relazioni industriali: analisi longitudinale su Lamborghini Spa"

coordinato da Margherita Russo, in collaborazione con Fulvia D'Aloisio, Università della Campania, Lamborghini spa e Fiom

Il caso Lamborghini rappresenta un originale innesto del modello Wolkswagen nel territorio emiliano e nell’automotive italiana.

Al progetto “Conflitto e partecipazione nelle relazioni industriali: analisi longitudinale su Lamborghini Spa”, collaborano Margherita Russo, Luciana Canovi, Armanda Cetrulo, Fulvia D'Aloisio, Alessandro G. Grasso, Pasquale Pavone, Massimo Pilati.

E' complementare al progetto “Produrre auto tra la Germania e l’Emilia. La traduzione culturale del modello Volkswagen nel contesto emiliano”, coordinato da Fulvia D’Aloisio (Univ. della Campania). parte del più ampio progetto "Multinazionali tedesche in Emilia. Il caso Lamborghini".

Obiettivi della ricerca

Negli ultimi venti anni, la natura e la qualità delle relazioni industriali in Italia è notevolmente cambiata. Il processo di contrattazione a livello nazionale è stato fortemente indebolito e il dialogo sociale tra le parti messo in discussione in diverse occasioni. In tale quadro, l'esistenza di alcune realtà divergenti, come Lamborghini, risulta estremamente interessante, per diverse ragioni. Prima di tutto, per la sua storia e la sua origine. L'azienda nasce nel 1963 grazie all'imprenditore emiliano Ferruccio Lamborghini che decide di affiancare alla produzione di macchine agricole, quella di macchine di lusso.

Un'altra ragione di interesse è il contesto di specializzazioni del territorio in cui Lamborghini è localizzata. A Sant'Agata Bolognese, a metà strada tra Bologna e Modena, sono tuttora situate la fabbrica e la totalità delle attività commerciali, finanziarie e di ricerca e sviluppo. L'azienda si colloca quindi in un'area in cui si concentrano numerosi distretti, caratteristici dell'Emilia-Romagna.

In questo scenario, Lamborghini presenta un'identità complessa, che prova a fondere la sua origine nei sistemi di piccola e media impresa emiliani con il punto di vista e la direzione indicata dal gruppo tedesco Audi VW, che ha acquisito l'azienda nel 1998. La consapevolezza di questa dualità sarà al centro dell'analisi, orientata allo studio dell'evoluzione delle relazioni industriali all'interno dell'azienda. Infatti, con l'acquisto da parte del gruppo Audi VW, un nuovo modello di relazioni industriali è stato introdotto, coerentemente con il modello di co-determinazione adottato dalla Volkswagen. Uno degli aspetti principali che si vuole investigare nella presente ricerca, è quello di comprendere in che modo e attraverso quali strumenti un diverso modello di relazioni sindacali può essere adottato in un contesto caratterizzato da norme e attori sociali differenti.

Prima dell'acquisizione tedesca, Lamborghini ha vissuto numerosi cambiamenti in termini di assetto proprietario. Nata come piccola impresa di artigiani che produceva nei primi anni poche centinaia di auto, Lamborghini attraversa fasi differenti in cui si alternano progetti di investimento, crisi e vendite improvvise. Essa rappresenta oggi una grande azienda con circa 1300 dipendenti, una media di auto vendute quasi raddoppiata rispetto al 2003, concessionari in tutto il mondo, una fitta rete di fornitori presenti nella regione, una forte connessione produttiva con la rete di fornitura Audi VW e un ambizioso progetto di ampliamento con la produzione del SUV Urus a partire dal 2018.

In questo quadro di cambiamenti, un ulteriore obiettivo della presente ricerca è indagare se, e se sì in che modo, lo sviluppo quantitativo e qualitativo di Lamborghini è stato influenzato dalla creazione delle specifiche relazioni industriali che hanno caratterizzato l’azienda.

A tal proposito, è utile sottolineare come la regione Emilia-Romagna risulti evidentemente caratterizzata da un elevato livello di sindacalizzazione e, più in generale, da un grado di attivismo politico e sociale della classe lavoratrice abbastanza significativo, specialmente nell'ambito dell'industria manifatturiera (per lungo tempo principale serbatoio occupazionale della regione) e nel settore metalmeccanico, in cui la maggior parte dei lavoratori risulta iscritta al sindacato. Sarebbe dunque utile tentare di comprendere in che modo un alto tasso di sindacalizzazione, che si riflette nella forte identità sociale e politica della regione, incontra un nuovo modello di relazioni industriali considerate virtuose e che contrappone a pratiche conflittuali, modalità di alta contrattazione.

L'analisi sarà dunque basata essenzialmente sullo studio dei contratti integrativi aziendali, degli istituti regolamentati al loro interno e dell'evoluzione degli stessi. Accanto alla contrattazione di secondo livello e alla contrattazione nazionale, si studierà, qualora possibile, l'insieme di accordi sindacali volti ad integrare e regolamentare l'implementazione di specifici istituti previsti nei contratti e anche i lavori delle commissioni tecniche bilaterali, introdotte a partire dal 2007. Un aspetto puntuale dell'analisi riguarderà gli effetti della contrattazione aziendale sulle relazioni industriali. In questo senso, ci si concentrerà sull'individuazione delle modalità e dei fattori legati alle politiche di Total Reward System (TRS) attraverso i quali la contrattazione integrativa aziendale ha influenzato le relazioni industriali dopo il 1998.

Lo studio longitudinale della base documentale sarà arricchito da un'analisi automatica dei testi, volta ad offrire un'analisi approfondita dei contenuti testuali nel contesto in cui vengono utilizzati.

Data la stretta interdipendenza tra le relazioni industriali e l'evoluzione stessa dell'impresa, accanto allo studio dei contratti, si affiancherà l'analisi dei bilanci della società nel periodo che precede e segue l'acquisizione da parte di Audi. Si tratta, da un lato di esaminare le performance economiche e finanziarie attraverso l'osservazione di alcuni indicatori di bilancio e, dall'altro, di ampliare la loro capacità esplicativa attraverso una valutazione dei contenuti delle note integrative al bilancio. Allo stesso modo, si analizzerà, se si avrà accesso ai dati, l'evoluzione e la composizione interna della forza lavoro, il numero e la proporzione tra impiegati e operai, il genere, l'età e l'anzianità aziendale, il livello di istruzione e il tasso di sindacalizzazione. Infine, all'analisi longitudinale si affiancherà un'analisi cross section che mira a mettere in evidenza, rispettivamente quanto (e soprattutto se) la distanza con il modello tedesco si è ridotta nel corso del tempo e, quanto (e se) la distanza con il modello di relazioni industriali italiane è invece aumentata. Il primo aspetto potrà essere indagato attraverso un confronto, non tanto con il modello di co-determinazione tedesca, quanto con il grado di recepimento e applicazione della Charta dei Rapporti di Lavoro in seno al Gruppo VW che, adottata da VW nel 2009, definisce le linee guida in termini di trattamento, diritti e relazioni per tutti i lavoratori del gruppo. Il secondo aspetto, ovvero il confronto con il quadro italiano, potrà essere sviluppato invece attraverso un paragone con le disposizioni e i contenuti previsti nei contratti collettivi nazionali di settore che si sono susseguiti nel corso degli anni presi in analisi. Completerà questa parte del lavoro una serie di interviste che, partendo dai risultati osservati, fornisca ulteriori indicazioni relativamente alle cause che li hanno prodotti. Sarà in tal modo possibile verificare l'esistenza di relazioni di causa-effetto tra la dinamica economico-finanziaria e l'andamento delle relazioni industriali.

Il progetto di ricerca presentato si pone dunque l'obiettivo di sviluppare un dettagliato caso studio su una delle realtà produttive più interessanti del panorama regionale e nazionale. Data la necessità di catalogare ed organizzare sistematicamente le diverse fonti disponibili, un esito ulteriore della presente ricerca sarà, qualora possibile, la creazione di un archivio digitalizzato ed organizzato di tutti i documenti riguardanti le relazioni industriali, che renderà facilmente fruibile tale documentazione ad entrambe le parti (sia aziendale che sindacale).